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martedì 10 maggio 2011

Fotografia finalmente Europea


Ore 18:30 inizia il vernissage. A Postdamer Platz ci fanno uscire dalla metro, da oggi lavori in corso sulla linea rossa per 3 giorni. Prendiamo l’autobus sostitutivo, ci porta a Nollendorf Platz. Riprendiamo la metro, la U1 e decidiamo di scendere al capolinea Uhlandstrasse perché vicina alla meta. Saliamo e mi trovo la Kufurstenstrasse completamente chiusa al traffico e festante. Corri verso una via parallela, prendi un taxi, e in pochi minuti eccoci finalmente arrivati a Mommsenstrasse 27.

Davanti alla Factory-art gallery c’è un bel gruppo di persone che chiacchierano, fumano e bevono. Scendo nello scantinato. Inizio a visitare la mostra, ma in fretta perché cerco la mia opera. Prima sala. Mi piace il lavoro di Helland. Spazi, luci, e geometrie. Seconda sala. C’è un piccolo buffett. Un mobile dell’ikea montato ignorando le istruzioni (geniale nella sua semplità) e l’immagine di orologi a cucù che pendono dal soffitto e mi ricordano di quanto il tempo sia opprimente. Terza sala. Un cristo vestito da spider man (o spider che si atteggia?) appeso al muro e spaghetti legati (sono spaghetti italiani eppure mi fanno subito pensare al Giappone senza un motivo apparente). Quarta sala. Un paesaggio innevato, la tenda di un circo ed una bambina che vola nel cielo stellato spinta in alto da palloncini colorati. Ecco la mia opera esposta. Un brivido di compiacenza, breve ma intenso. Si avvicina Margherita, mi saluta e si congratula. Mi stava aspettando (sono l’ultima eh eh). Qualche chiacchiera e poi continuo la vista. Quinta e ultima sala. C’è un mappamondo ferito. Diretto e pungente non ha bisogno di didascalie. C’è il ritratto di Malwina. Poetico ed evocativo. E due dipinti. Quello di Csaba l’avevo già notato. Decisamente pulp. Ora sono qui alla mia prima vera mostra europea dopo l’avventura newyorchese. Conosciamo un po’ di gente, arriva la mia amica Uschi e mi porta un mazzolino di fiori e finalmente ci raccontiamo gli ultimi anni, un po’ in fretta perché stiamo andando tutti al ristorante. A cena chiacchieriamo, scambiamo opinioni. Alcuni di loro frequentano o hanno frequentato accademie d’arte e mi parlano di quanto sia famosa Modena come città della fotografia e quanto stia investendo in questo. Ma come, non era la vicina Reggio capitale della fotografia? No, Modena e le sue stupende mostre. Di Reggio si parla poco. Il mondo dell’arte ignora quasi completamente il Festival della fotografia europea. Forse perché dovrebbe diventare il Festival europeo della fotografia? Che importa? Io questo anno espongo in Europa!

venerdì 20 agosto 2010

Finiscono le ferie ed iniziano i festival

“Finalmente” le ferie stanno finendo e con loro quella svogliatezza tipica delle estati afose. Basta gelati, cocomeri, bagni di sole e tuffi nel mare. Ci si rimette davanti al pc, si fa ordine fra le proprie carte, si ripongono i romanzi letti sotto l’ombrellone e si incomincia a programmare. Settembre è il mese dei nuovi progetti ma soprattutto dei festival: festival del pd, festival della letteratura, festival della poesia, festival dell’uva, festival della filosofia, festival della fotografia…! L’autunno è sempre un tripudio di feste, eventi, attività. Forse per esorcizzare l’estate che sta finendo? In realtà dopo essersi rinfrancati nei mesi estivi dal peso dell’inverno, l’autunno a me appare come un inizio, pieno di buoni propositi. Probabilmente è un retaggio che proviene dagli anni scolastici, quando a settembre tutto ricominciava e il profumo dei libri nuovi ci faceva addirittura venir voglia di studiarli.

E a parlar di festival di certo va citato Savignano Immagini che è un evento spesso ricco di mostre molto interessanti (ricordo in primis la splendida mostra di Sarah Moon nel 2008) e per niente retoriche. Durante questa kermesse (fa molto Sanremo questa parola) viene premiato il miglior portfolio (Portfolio in piazza) ed anche questo è un evento di tutto rilievo soprattutto per la qualità altissima dei lavori premiati. Fra le mostre di quest’anno ci saranno Martin Parr con Made in Italy [sul Rubicone] (videoproiezione del lavoro fotografico realizzato dal fotografo presso le industrie della moda del territorio del Rubicone), Roger Ballen con Boarding House, Silvia Camporesi con Down By The Water, Simon Roberts con We English (un progetto sull’identità inglese) ma fra tutti quello che più mi incuriosisce è The Roma journeys di Joakim Eskildsen dove l’autore insieme alla scrittrice Cia Rinne, ha viaggiato in sette diversi paesi europei al fine di ottenere una panoramica della vita dei rom e delle condizioni che devono affrontare. Se pensiamo alle ultime notizie sulla Francia e alla polemica sul giro di vite imposto dal presidente Nicolas Sarkozy su nomadi e rom, con sgomberi di campi abusivi e il rimpatrio, questo lavoro acquista un’attualità sorprendente. Dal 10 al 12 settembre 2010.

© Elena Fantini 2010

mercoledì 19 maggio 2010

What a location!!!

Siamo degli apripista noi di 4art!
Infatti, pare che l’assessore alla cultura di Reggio dopo aver apprezzato la nostra mostra del 2009 nonché lo spazio in cui era allestita, quest’anno abbia deciso di affittare lo spazio suddetto ed assegnarlo ad un’artista tedesca e al gruppo di Refoto. Beh, che dire, siamo lieti di aver aperto nuove porte all’arte. Peccato che tanto apprezzamento non abbia contribuito a trovare uno spazio anche per noi. Ma consapevoli che nessuno fa niente per nessuno (soprattutto se sprovvisto di tessere) con il nostro abituale slancio, abbiam trovato uno spazio originale e organizzato una mostra che a detta di molti visitatori è pienamente riuscita. 4+2-1 è stata è allestita in un appartamento privato che per due settimane è diventato come d’incanto una galleria d’arte.

Scusatemi la presunzione ma devo ammettere che effettivamente abbiam fatto un buon lavoro e siamo stati capaci di trasmettere il nostro senso dell’incanto. Se non altro tutti i visitatori (e finalmente ci ha visitato qualche vero critico!) son stati soddisfatti della nostra esibizione!! Grazie a tutti!

La mostra comprende fotografie, installazioni e video declinati sul leitmotiv dell’INCANTO.
Last night I had the strangest dreams” di Elena Fantini sono una serie di notturni in bilico fra realismo e fantasia. Gli scatti, intrisi di suggestioni letterarie, pittoriche e cinematografiche, sono un occhio che si apre sulla sottile linea di confine tra il mondo reale e quello immaginario.

 

Diego Parolini presenta KOAN un progetto in cui fotografia e video interagiscono in un sottile equilibrio fatto di ambiguità e duplicità, in cui il tema dell'incanto viene presentato nella sua accezione meno comune e più crudele, di illusione e sortilegio, dentro cui ci perdiamo.  
Ab 08.10.09 è il titolo del lavoro di Karyn Bernini che ci racconta il potere, l’incredibile unicità di certi avvenimenti naturali. Come questi possano dare alla nostra vita nuova linfa vitale e cambiarci, trasformarci nell’arco di poche ore. Di seguito tutto gravita attorno a questo centro, compresa la nostra stessa esistenza.
Nel Bazar Vampa di Simonetta Lodesani gli oggetti della nostra infanzia vengono percepiti e vissuti in maniera attuale. Non c’è spazio per la nostalgia, gli occhi che guardano sono proiettati in avanti. Infine l’infanzia di Alessandra Saccani presentata con il brand Monsieur Cucù.


lunedì 17 maggio 2010

Io voto, tu voti, egli vota e il principe vince!

A partire dall’edizione 2009 del festival della fotografia di Reggio, è partito un concorso per tutte quelle mostre che rientrano nel cosiddetto Circuito OFF (http://www.u-shot.eu/). Ad ogni mostra, personale o collettiva, è stato assegnato un codice di riferimento e potrà essere votata da visitatori e appassionati attraverso l’invio di un SMS dal 7 maggio al 13 giugno.

Anche quest’anno è possibile votare la propria mostra preferita.
Chi riceve il maggior numero di voti, viene inserito con un progetto nell’edizione 2011 della manifestazione. L’anno scorso ha vinto Sonia Panciroli con uno scarto di più di 300 voti rispetto agli altri e quest’anno partecipa di diritto a Fotografia Europea 2010 nella sezione Progetti delle mostre istituzionali.
Niente male,eh?
Eh, si. Ti offrono uno spazio che non devi pagare, ti allestiscono la mostra, la tengono aperta per tutto il mese di Fotografia Europea, è in centro ed è pubblicizzata, magari producono tutta la comunicazione loro e forse ti pagano pure le stampe ed i supporti…un sogno?

Che fare affinché si avveri?
Forse avere un bel progetto??
Forse allestire una mostra che colpisca i visitatori?
Forse essere professionali ed appassionati?
Ebbene nessuna di queste qualità, amici miei. Servono tanti amici o tanti sconosciuti che passando di lì, decidano o siano invitati a votarvi. E magari può bastare un lavoro fotografico che piaccia a tutti, popolare ecco! Pop Photo insomma!
Questo è un po’ il riassunto delle puntate precedenti. Nell’Italia delle canzonette ormai abbiam capito tutti che non vince il più bravo, ma chi sa comprare i voti! Di certo non è il caso di fotografia europea, ma se non comprati di certo non tutti meritati!
Poi c’è la questione logistica: se sei aperto per tutto il periodo allora avrai più possibilità. Se hai fatto un progetto ambizioso ma puoi rimanere aperto solo per poco tempo allora picche!
Che fatica arrivare primi quando il merito non conta! Perché è di qualità e di creatività che si parla. Perché chi ha vinto forse non era del tutto meritevole e la resa dei conti è arrivata quest’anno. Son sicura che Elio Grazioli (che tanto ci tiene a mantenere alto il livello culturale di questo festival) sarà concorde ma forse se lo terrà per sé!
E se gli organizzatori si rendessero conto che forse bisogna aggiustare il tiro? Che un tipo di concorso come questo ha bisogno di critici e curatori? Come tutti i concorsi che si rispettino, del resto. Qui non siamo in tv dove devi votare il cantante preferito o la squinzia più carina. Perché abbassare la media? E se invece un team di esperti “possibilmente non locali” se ne andasse in giro per le mostre OFF a vedere veramente chi INCANTA? Ah, è vero, allora non saremmo in Italia!

E allora VOTATE, VOTATECI, FATECI VOTARE

lunedì 10 maggio 2010

"Vernissage"




 





Venerdì 7 maggio abbiamo inaugurato ed è stato un successo!
L'idea di una "temporary home gallery" è piaciuta a molti e il commento di tanti è stato quello che non sembrava nemmeno di essere a Reggio Emilia...ma più a Berlino, ad esempio.
Duranti i miei numerosi soggiorni mi è capitato spesso di trovarmi in appartamenti adibiti a gallerie, discoteche, ristoranti o altro. A Berlino sperimentare è naturale. E ci piace pensare di aver copiato degnamente la "sperimentazione teutonica".

Saremo aperti un altro fine settimana...sarebbe bello poter tener aperto fino a giugno, ma le nostre risorse economiche nonchè la disponibilità di tempo, non ce lo permette!

Però son soddisfatta. Soddisfatta delle risposte positive avute dai visitatori. Bene, avanti così a tutta forza!

giovedì 6 maggio 2010

La notte e i suoi abitanti


Last night I had the strangest dream è il titolo del lavoro che presento quest’anno durante la quinta edizione della settimana della fotografia. Si tratta di un progetto già iniziato nel 2009 durante la vacanza “studio” in USA. Le due settimane di workshop all’ICP, musei e gallerie e il viaggio nei luoghi vasti e desolati del far west. Tutto questo ha contribuito a dar forma ad un idea che è diventata un progetto e che ora è in mostra in via Boiardi 4/1, a Reggio Emilia. Un progetto tuttavia in divenire, che continua ed è destinato ad ampliarsi.

La notte ha sempre avuto un effetto benefico su di me. Di notte le idee si alimentano, le visioni si allargano, le scelte appaiono meno defintive. La notte è il luogo della conciliazione con me stessa ma è anche il luogo delle paure e delle angosce, dei vuoti creati dalle ombre, dei sussulti provocati dai rumori. Terrore ed entusiasmo convivono insieme e sono le due facce della stessa realtà. È proprio nella notte più buia che prendono forma le mie visioni fotografiche, spesso ispirate da suggestioni letterarie, pittoriche e cinematografiche. Il buio totale è una barriera, un limite ma può anche diventare un varco verso qualcosa di nuovo e sconosciuto. I personaggi che ambientano questi paesaggi sembrano contrapporsi a quel buio essendo reali e visibili, ma allo stesso tempo ci ricordano quanto sia labile e sottile il limite dal quale si spalanca un mondo altro ed oscuro. È proprio da queste ambivalenze che scaturisce l’anima di questo lavoro. Da una parte il visibile che porta con sé angosce e timori. Dall’altra la fantasia che si emancipa da qualsiasi influenza razionale e può vagare finalmente libera.

© Elena Fantini

lunedì 3 maggio 2010

4+2-1


Evviva, si parte.
Venerdì 7 maggio alle ore 19.00 l’inaugurazione. E poi due week-end di apertura.



Dove siamo? Abbastanza facile. Via Boiardi. Per i Reggiani, camminando in via Toschi verso piazza san Prospero, passata la Brasserie (sulla destra) la via successiva è proprio via Boiardi. Appartamento al primo piano del civico 4 (ma esporremo cartelloni per renderci individuabili). Via Boiardi sfocia sulla via Emilia, più o meno di fronte a Max Mara.
Fra uno shopping ed un caffè, una visita alla TEMPORARY APARTMENT GALLERY è molto COOL.

Ps: per gli amici e visitatori che non conoscono Reggio…beh, vi consiglio di parcheggiare intorno al centro (ideale viale Montegrappa ), dirigervi verso via Emilia San Pietro ("lato" Modena) e via Boiardi è una laterale della via Emilia (nella cartolina invito trovate la cartina)! Vi aspettiamo!

giovedì 29 aprile 2010

LOCATION



L’anno scorso abbiamo esordito con la mostra 4+2+1. Eravamo quattro fotografi che si confrontavano con una nuova sfida, quella di organizzare una mostra da soli, senza aiuti. Con noi si sono uniti due designer di moda ed un’artista che ha portato con sé il suo bagaglio di oggetti e quadri unici ed affascinanti. E la sfida è riuscita. La mostra è piaciuta. I nostri sacrifici ripagati dalla soddisfazione. Niente male per la prima volta da soli.
Quest’anno abbiam deciso di mantenere più o meno la stessa formula,invitando questa volta un’artista e designer e rimanendo quindi in 5. Di qui: 4+2-1. Per una questione di continuità. Si sa, le cose ridette rimangono.
Per quest’edizione volevamo essere in centro a Reggio. Ovviamente il comune non è riuscito ad aiutarci con nessun spazio. Anche se il nostro progetto era piaciuto e noi apparsi più che convincenti, non c’è stato nulla da fare. Solo bar e negozi. Quindi armati del medesimo spirito, abbiam cercato uno spazio alternativo. Si sa i negozi sfitti in centro sono un’ottima occasione. Una vetrina sulla città. Ma la sicurezza che siano disponibili proprio solo quelle due settimane in cui ti servono e che te lo possano confermare con due mesi almeno di anticipo, è quantomeno remota. E infatti no shop, no party.
Ma chi si scoraggia?
E quindi noi allestiamo un appartamento sfitto. In centro a Reggio. Ognuno di noi ha una stanza dove esibire il proprio lavoro, ciò in cui crede e per cui si emoziona. Speriamo di emozionare anche chi ci visiterà.

giovedì 25 marzo 2010

Lasciamoci incantare


Quest'anno il tema della settimana della fotografia europea è l'INCANTO. Ci hanno detto che a causa dei numerosi tagli, l'evento sarà ridotto rispetto alle scorse edizioni, le mostre aperte soltanto nei week-end e meno numerose (pare). E' probabile che quelle "istituzionali" lo siano (siccome sono finanziate dal comune) ma son sicura che la città si riempirà di micro-mostre ovunque. I panettieri, le macellerie, i negozi, tutti esporanno il simbolo d'appartenenza all'evento seppure esponendo anche solo un'immagine. Non so ancora quanto la quantità porti alla qualità dell'evento (preferiremmo che i mobiliaristi di Reggio facessero lo stesso aprendo il loro ambienti sfitti a mostre di ben più ampio respiro) ma di buono c'è la partecipazione. E di questi tempi che una città aderisca ad un evento culturale è già un primo buon passo. Però ho come l'idea che questo non vada oltre. Al di là dell'impeto di tutti di esporre qualcosa, a cosa serve tutta questa visibilità? A moltiplicare gli eventi culturali anche in periodi extra-festival? A sollecitare gli enti ad investire in ulteriori mostre o workshop o scambi culturali "europei"? Dove sono i critici, le riviste, gli editor ossia quelli che alimentano gli eventi? Se ne vanno in giro a vedersi le mostre istituzionali annuendo soddisfatti e paghi di tanto sforzo intelletivo, eccoli intorno a un tavolo a gustare i tortellini di Reggio che son tanto buoni. In questa Italia che guarda la cultura dall'alto al basso, la tavola ci livella tutti.
©Elena Fantini

lunedì 4 maggio 2009

VERNISSAGE DEL 1 MAGGIO

Il 1 maggio noi quattro di 4ART abbiamo finalmente inaugurato la nostra mostra 4+2+1 inserita nel circuito della quarta edizione di Fotografia Europea - Reggio Emilia 2009. E' stato un fine settimana denso di eventi, mostre, inaugurazioni e altro. Reggio Emilia è stata palcoscenico di una vitalità spesso inusuale per la nostra città, ma è stato bellissimo.

E anche noi possiamo dire di aver contribuito ad alimentare questa ricchezza culturale...

4+2+1 ha inagurato il primo maggio ed è stato un vero successo. Sono stati tanti gli amici, i parenti, i conoscenti e gli sconosciuti che sono venuti a trovarci e che hanno potuto apprezzare lo sforzo e la caparbietà con cui abbiamo portato avanti il nostro progetto!

Ecco qui qualche immagine dell'inaugurazione del primo maggio!


giovedì 2 aprile 2009

Gita del 1° maggio

Cosa pensate di fare il 1° maggio? Una gita a Roma al concerto di Vasco Rossi? No, vuoi mettere il sovraffollamento, la gente che sgomita, il tempo ribelle! Una gita al mare? Ma no, fa freddo al mare e non si può ancora fare il bagnetto (sempre che non viviate in Sicilia). Un viaggio a Berlino per partecipare alla fin troppo scontata manifestazione di esaltati (non si è mai ben capito chi fossero) che si danno botte per una giornata intera? Macchè..pure pagare per farsi picchiare?
Ve lo dico io cosa dovete fare il 1° maggio!
Venite all'inaugurazione della nostra mostra al Gattaglio a Reggio Emilia.

E non rimarrete delusi, perchè il comune ha organizzato un bel pò di eventi, tutti in zona (a portata di piede per intenderci) che si svolgeranno dal primo pomeriggio fino a mezzanotte!
http://www.fotografiaeuropea.it/Sezione.jsp?titolo=Quartieri+Illuminati&idSezione=388

Arte, musica, cibo e ci auguriamo un bel clima caldo ad accompagnare il nostro vernissage!
(non mancherà certo un ricco buffet, musica ambient e arte a profusione...)

Ecco qui di seguito il programma completo del primo maggio:

Quartieri illuminati - Gattaglio
1 maggio 2009, ore 17-24


Promosso da: Comune di Reggio Emilia - Fotografia Europea 2009, Fondazione Nazionale della danza Aterballetto.

In collaborazione con: Amaro!studio e Scarrymonster, ARCI, Associazione Culturale 5T, Associazione Progetto Danza, Aterballetto, Banda Filarmonica Città del Tricolore, Centro sociale Gattaglio/gatto azzurro, Circoscrizione III, Polisportiva Foscato, Remida, Teatro dei/nei Quartieri.

Dalle 17 alle 23: Lungo il Crostolo magenta: Installazione di voci e immagini come ponte tra il quartiere e la città, nell’ambito di periferica. Il vecchio ponte di legno, i giochi in cantina e sul fiume, la guerra e le chiacchiere in cortile. Viale Magenta 18

Dalle 18 alle 22 Passeggiando a REMIDA e dintorni:apertura della sede di REMIDA il Centro di Riciclaggio Creativo, via Verdi 24. REMIDA invita alla scoperta di materia e materiali della produzione industriale e artigianale della realtà reggiana. Nell’ambito di “Salvato da REMIDA” è possibile lo scambio di libri.

Dalle ore 18.30,dall’1 al 3 maggio
REVOLT. A cura di Amaro!studio e Scarrymonster. (Ex Centrale Enel di via Gorizia)
La fotografia vista da tre gruppi di artisti. Dall’aperitivo alla notte si alterneranno senza soluzione di continuità: buffet, servizio bar, spettacoli e performance, istallazioni, mostre e musica.

Programma:

ore 17.30 Spettacolo Fantasie in volo, piazzetta del Gattaglio, in collaborazione con Associazione Culturale 5T replica ore 20

ore 18 Concerto della Banda Filarmonica Città del Tricolore, incrocio viale Magenta, via Venturi, via Verdi

ore 18 Inaugurazione di 4+2+1 presso lo spazio espositivo di Via verdi 10 ( ex 7)
Elena Fantini, Diego Parolini, Simonetta Lodesani e Karyn Bernini sono i 4 fotografi di 4Art che insieme a Michele Gentile ed in collaborazione con Why not? danno vita a 4+2+1: quattro fotografi, due designer ed un artista. Il tema delleternità straordinariamente interpretato dai fotografi di 4Art si coniuga con l’arte creativa di Gentile e lestro moderno dei designer di Why Not.

ore 18 – 20 Banda di quartiere con interventi musicali itineranti estemporanei nell’ambito di periferica

ore 18.30 Performance dell’Associazione Progetto Danza. Coreografie di Adisorn Del Rio “NAT”

ore 20.30 Performance degli allievi dei corsi 4° e 5° di danza contemporanea dell’Associazione Progetto Danza di Reggio Emilia, scalinata Complesso Ex Gil e giardino case popolari. Coreografie di Michele Merola.

ore 21.20 Spettacolo di Aterballetto, con estratti dal suo vasto repertorio, composto da due performance:un primo intervento sul lungo Crostolo, in via Venturi, in una seconda performance sul palcoscenico allestito tra via Magenta e via Verdi. Direzione Artistica: Cristina Bozzolini; Coreografo Residente: Mauro Bigonzetti; Coreografie: Mauro Bigonzetti. Riprese e live visual: Alessandro Scillitani, Teatro dei Quartieri. Intervento dal vivo della Banda di Quartiere.

© Elena Fantini, 2009

martedì 31 marzo 2009

4+2+1 al Gattaglio

“Gattaglio (in dialetto reggiano Al Gatàj) è un piccolo quartiere di Reggio nell'Emilia situato ad ovest del centro storico, presso l'ingresso nord del cimitero suburbano. Il Gattaglio si presenta ancora oggi come un gruppo di vecchie case affacciate sul torrente Crostolo. Dal Gattaglio prende il nome il ponte pedonale che congiunge il quartiere ed il cimitero con la riva occidentale del torrente Crostolo ma fino a pochi decenni fa si presentava come una sottile e pericolante passerella.” Così recita l’ormai ben nota enciclopedia universale, wikipedia.

E’ proprio nel quartiere del Gattaglio che noi di 4ART abbiamo deciso di esporre per l’edizione 2009 della settimana della fotografia e guarda un po’, è proprio questo il quartiere che il comune di Reggio Emilia intende valorizzare per questo evento. Quanto ti dice la fortuna, eh?
Beh, torniamo a noi.
E’ incominciato tutto in una serata di inizio autunno... le foglie color ambra cadevano leggiadre dagli alberi, le nebbie si alzavano dagli irti colli e noi ci apprestavamo a pianificare quella che sarà la mostra dell’anno. Beh, gli inizi non son stati così clamorosamente magniloquenti ma lo spirito era quello giusto.
E così abbiamo incominciato ad impachettare il nostro progetto: dove?
Stazione, negozi sfitti del centro, musei, gallerie…i luoghi istituzionali ci dicevano di no (serve un certo pedigree per queste cose), i negozi sfitti non davano garanzie, la stazione prevedeva un allestimento scarno …dove quindi?

Dove possano trovare un luogo dove esporre e sviluppare e raccontare 4 persone con un progetto fotografico solido e coinvolgente???

Grazie Betty! E’ il nome di un’amica che ci ha indicato uno splendido spazio: l’ex calzolificio ed ex-7, in via Verdi, al momento sfitto, proprio sul lungo Crostolo, a poche centinaia di metri dal centro di Reggio! Perfetto! L’ambiente bellissimo! Un loft amplissimo (ci sembra di essere al village di NY) con parquet in legno e mura a vista in cemento grigio! E per finire uno spazioso terrazzo dove festeggiare il nostro vernissage!
4art ha trovato la location perfetta per la propria mostra!

Ma perché non integrare altre arti, così da creare un melting pot di stili ed idee?

Così i designer di Why Not ( http://www.w-not.it/ ) hanno deciso di unirsi a noi esponendo le loro creazioni di moda.

Michele Gentile, ha accettato la nostra richiesta ed esibirà i pezzi di mobilio da lui ri-creati e ri-design(ati) e i dipinti della sua recente produzione.

E il titolo della mostra sarà appunto 4+2+1 = 4 fotografi, 2 designer ed 1 artista

I vari sopralluoghi hanno chiarito come dividerci gli ambienti e come organizzare l’esposizione. I lavori sono stati ultimati, la promozione avviata…Il comune ci ha inserito nei luoghi da visitare nella zona del Gattaglio, anche se non sono riusciti ad organizzare ulteriori eventi collaterali. Ma come si dice, chi fa da sé, fa per tre…anzi per 4 + 2 + 1 !!!!!!!!


© Elena Fantini, 2008

venerdì 20 marzo 2009

Reggio e le altre

Negli ultimi anni i festival culturali si sono moltiplicati a dismisura. Per citarne solo alcuni che posso dire di conoscere direttamente, mi sovviene quello della letteratura di Mantova http://www.festivaletteratura.it/ , filosofia a Modena http://www.festivalfilosofia.it/, fotografia digitale a Lucca http://www.luccadigitalphotofest.it/ , fotografia a Roma http://www.fotografiafestival.it/ e ancora fotografia alla nostra Reggio Emilia http://www.fotografiaeuropea.it/ . Il motivo di una proliferazione tanto consistente è da vedersi nel bisogno di cultura del popolo italiano? Mi piace pensare di sì, anche se motivi politici e “comunali” sono sempre alla base di qualsiasi iniziativa nazionale…ma questo non è certo il luogo per dibattere di queste amare questioni. Quello che ci chiediamo è quanto vivranno e quanta importanza abbiano queste iniziative nei loro propri campi di applicazione. Il festival letterario di Mantova è diventato quasi un’istituzione e ahimè, richiamando sempre più gente, si è inevitabilmente (sarà poi vero che deve essere sempre così) commercializzato e ha perso un po’ dell’autorevolezza che aveva inizialmente. Tuttavia riesce a combinare letteratura, attualità e spettacolo coinvolgendo un numero nutrito di persone che posso avvicinarsi anche fisicamente e personalmente alla letteratura ed ai suoi creatori.
Lo stesso può valere per filosofia di Modena, dove i più illustri “filosofi” italiani e non, dibattono per giorni su temi di interesse planetario: vita, fantasia..
E i festival di fotografia? Finalmente in Italia si è capito che la fotografia è un’arte e al pari delle altre, ha qualcosa da dire. Si è compreso, che non basta impugnare una macchinetta per essere tutti fotografi e che non basta avere attrezzature da milioni di euro per essere grandi fotografi. Si è capito che i modi per raccontare sono tanti e molteplici e che la fotografia può veicolare messaggi di qualsiasi genere e tipo. Ma quello che spesso ci sembra è che questi festival vogliono essere un palliativo per il vuoto che incombe nel tempo restante. E’ vero che ogni anno aumentano (finalmente) le mostre dedicate alla fotografia e gli eventi collegati a questa, ma il valore effettivo che si dà a questa rimane ancora molto basso. Chi è la fotografa italiana che preferite? Chi è il fotografo italiano che preferite? Quante mostre avete visitato? Come si è evoluta la fotografia negli ultimi decenni?
Riescono i nostri festival ad avvicinare le persone a quest'arte e a fare capire la moltitudine di sfacettature che essa comporta? E' questo il punto? Quanto la fotografia serva ai festival o quanto i festival servono alla fotografia!
Noi pensiamo che vedere ed incuriosirsi e andare oltre alle nostre convinzioni o tradizioni visive, sia sempre un'esperienza emozionante.
Quindi lunga vita ai festival!

© Elena Fantini, 2009