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mercoledì 19 maggio 2010

What a location!!!

Siamo degli apripista noi di 4art!
Infatti, pare che l’assessore alla cultura di Reggio dopo aver apprezzato la nostra mostra del 2009 nonché lo spazio in cui era allestita, quest’anno abbia deciso di affittare lo spazio suddetto ed assegnarlo ad un’artista tedesca e al gruppo di Refoto. Beh, che dire, siamo lieti di aver aperto nuove porte all’arte. Peccato che tanto apprezzamento non abbia contribuito a trovare uno spazio anche per noi. Ma consapevoli che nessuno fa niente per nessuno (soprattutto se sprovvisto di tessere) con il nostro abituale slancio, abbiam trovato uno spazio originale e organizzato una mostra che a detta di molti visitatori è pienamente riuscita. 4+2-1 è stata è allestita in un appartamento privato che per due settimane è diventato come d’incanto una galleria d’arte.

Scusatemi la presunzione ma devo ammettere che effettivamente abbiam fatto un buon lavoro e siamo stati capaci di trasmettere il nostro senso dell’incanto. Se non altro tutti i visitatori (e finalmente ci ha visitato qualche vero critico!) son stati soddisfatti della nostra esibizione!! Grazie a tutti!

La mostra comprende fotografie, installazioni e video declinati sul leitmotiv dell’INCANTO.
Last night I had the strangest dreams” di Elena Fantini sono una serie di notturni in bilico fra realismo e fantasia. Gli scatti, intrisi di suggestioni letterarie, pittoriche e cinematografiche, sono un occhio che si apre sulla sottile linea di confine tra il mondo reale e quello immaginario.

 

Diego Parolini presenta KOAN un progetto in cui fotografia e video interagiscono in un sottile equilibrio fatto di ambiguità e duplicità, in cui il tema dell'incanto viene presentato nella sua accezione meno comune e più crudele, di illusione e sortilegio, dentro cui ci perdiamo.  
Ab 08.10.09 è il titolo del lavoro di Karyn Bernini che ci racconta il potere, l’incredibile unicità di certi avvenimenti naturali. Come questi possano dare alla nostra vita nuova linfa vitale e cambiarci, trasformarci nell’arco di poche ore. Di seguito tutto gravita attorno a questo centro, compresa la nostra stessa esistenza.
Nel Bazar Vampa di Simonetta Lodesani gli oggetti della nostra infanzia vengono percepiti e vissuti in maniera attuale. Non c’è spazio per la nostalgia, gli occhi che guardano sono proiettati in avanti. Infine l’infanzia di Alessandra Saccani presentata con il brand Monsieur Cucù.


lunedì 17 maggio 2010

Io voto, tu voti, egli vota e il principe vince!

A partire dall’edizione 2009 del festival della fotografia di Reggio, è partito un concorso per tutte quelle mostre che rientrano nel cosiddetto Circuito OFF (http://www.u-shot.eu/). Ad ogni mostra, personale o collettiva, è stato assegnato un codice di riferimento e potrà essere votata da visitatori e appassionati attraverso l’invio di un SMS dal 7 maggio al 13 giugno.

Anche quest’anno è possibile votare la propria mostra preferita.
Chi riceve il maggior numero di voti, viene inserito con un progetto nell’edizione 2011 della manifestazione. L’anno scorso ha vinto Sonia Panciroli con uno scarto di più di 300 voti rispetto agli altri e quest’anno partecipa di diritto a Fotografia Europea 2010 nella sezione Progetti delle mostre istituzionali.
Niente male,eh?
Eh, si. Ti offrono uno spazio che non devi pagare, ti allestiscono la mostra, la tengono aperta per tutto il mese di Fotografia Europea, è in centro ed è pubblicizzata, magari producono tutta la comunicazione loro e forse ti pagano pure le stampe ed i supporti…un sogno?

Che fare affinché si avveri?
Forse avere un bel progetto??
Forse allestire una mostra che colpisca i visitatori?
Forse essere professionali ed appassionati?
Ebbene nessuna di queste qualità, amici miei. Servono tanti amici o tanti sconosciuti che passando di lì, decidano o siano invitati a votarvi. E magari può bastare un lavoro fotografico che piaccia a tutti, popolare ecco! Pop Photo insomma!
Questo è un po’ il riassunto delle puntate precedenti. Nell’Italia delle canzonette ormai abbiam capito tutti che non vince il più bravo, ma chi sa comprare i voti! Di certo non è il caso di fotografia europea, ma se non comprati di certo non tutti meritati!
Poi c’è la questione logistica: se sei aperto per tutto il periodo allora avrai più possibilità. Se hai fatto un progetto ambizioso ma puoi rimanere aperto solo per poco tempo allora picche!
Che fatica arrivare primi quando il merito non conta! Perché è di qualità e di creatività che si parla. Perché chi ha vinto forse non era del tutto meritevole e la resa dei conti è arrivata quest’anno. Son sicura che Elio Grazioli (che tanto ci tiene a mantenere alto il livello culturale di questo festival) sarà concorde ma forse se lo terrà per sé!
E se gli organizzatori si rendessero conto che forse bisogna aggiustare il tiro? Che un tipo di concorso come questo ha bisogno di critici e curatori? Come tutti i concorsi che si rispettino, del resto. Qui non siamo in tv dove devi votare il cantante preferito o la squinzia più carina. Perché abbassare la media? E se invece un team di esperti “possibilmente non locali” se ne andasse in giro per le mostre OFF a vedere veramente chi INCANTA? Ah, è vero, allora non saremmo in Italia!

E allora VOTATE, VOTATECI, FATECI VOTARE

giovedì 29 aprile 2010

LOCATION



L’anno scorso abbiamo esordito con la mostra 4+2+1. Eravamo quattro fotografi che si confrontavano con una nuova sfida, quella di organizzare una mostra da soli, senza aiuti. Con noi si sono uniti due designer di moda ed un’artista che ha portato con sé il suo bagaglio di oggetti e quadri unici ed affascinanti. E la sfida è riuscita. La mostra è piaciuta. I nostri sacrifici ripagati dalla soddisfazione. Niente male per la prima volta da soli.
Quest’anno abbiam deciso di mantenere più o meno la stessa formula,invitando questa volta un’artista e designer e rimanendo quindi in 5. Di qui: 4+2-1. Per una questione di continuità. Si sa, le cose ridette rimangono.
Per quest’edizione volevamo essere in centro a Reggio. Ovviamente il comune non è riuscito ad aiutarci con nessun spazio. Anche se il nostro progetto era piaciuto e noi apparsi più che convincenti, non c’è stato nulla da fare. Solo bar e negozi. Quindi armati del medesimo spirito, abbiam cercato uno spazio alternativo. Si sa i negozi sfitti in centro sono un’ottima occasione. Una vetrina sulla città. Ma la sicurezza che siano disponibili proprio solo quelle due settimane in cui ti servono e che te lo possano confermare con due mesi almeno di anticipo, è quantomeno remota. E infatti no shop, no party.
Ma chi si scoraggia?
E quindi noi allestiamo un appartamento sfitto. In centro a Reggio. Ognuno di noi ha una stanza dove esibire il proprio lavoro, ciò in cui crede e per cui si emoziona. Speriamo di emozionare anche chi ci visiterà.

giovedì 25 marzo 2010

Lasciamoci incantare


Quest'anno il tema della settimana della fotografia europea è l'INCANTO. Ci hanno detto che a causa dei numerosi tagli, l'evento sarà ridotto rispetto alle scorse edizioni, le mostre aperte soltanto nei week-end e meno numerose (pare). E' probabile che quelle "istituzionali" lo siano (siccome sono finanziate dal comune) ma son sicura che la città si riempirà di micro-mostre ovunque. I panettieri, le macellerie, i negozi, tutti esporanno il simbolo d'appartenenza all'evento seppure esponendo anche solo un'immagine. Non so ancora quanto la quantità porti alla qualità dell'evento (preferiremmo che i mobiliaristi di Reggio facessero lo stesso aprendo il loro ambienti sfitti a mostre di ben più ampio respiro) ma di buono c'è la partecipazione. E di questi tempi che una città aderisca ad un evento culturale è già un primo buon passo. Però ho come l'idea che questo non vada oltre. Al di là dell'impeto di tutti di esporre qualcosa, a cosa serve tutta questa visibilità? A moltiplicare gli eventi culturali anche in periodi extra-festival? A sollecitare gli enti ad investire in ulteriori mostre o workshop o scambi culturali "europei"? Dove sono i critici, le riviste, gli editor ossia quelli che alimentano gli eventi? Se ne vanno in giro a vedersi le mostre istituzionali annuendo soddisfatti e paghi di tanto sforzo intelletivo, eccoli intorno a un tavolo a gustare i tortellini di Reggio che son tanto buoni. In questa Italia che guarda la cultura dall'alto al basso, la tavola ci livella tutti.
©Elena Fantini

lunedì 4 maggio 2009

VERNISSAGE DEL 1 MAGGIO

Il 1 maggio noi quattro di 4ART abbiamo finalmente inaugurato la nostra mostra 4+2+1 inserita nel circuito della quarta edizione di Fotografia Europea - Reggio Emilia 2009. E' stato un fine settimana denso di eventi, mostre, inaugurazioni e altro. Reggio Emilia è stata palcoscenico di una vitalità spesso inusuale per la nostra città, ma è stato bellissimo.

E anche noi possiamo dire di aver contribuito ad alimentare questa ricchezza culturale...

4+2+1 ha inagurato il primo maggio ed è stato un vero successo. Sono stati tanti gli amici, i parenti, i conoscenti e gli sconosciuti che sono venuti a trovarci e che hanno potuto apprezzare lo sforzo e la caparbietà con cui abbiamo portato avanti il nostro progetto!

Ecco qui qualche immagine dell'inaugurazione del primo maggio!


martedì 31 marzo 2009

4+2+1 al Gattaglio

“Gattaglio (in dialetto reggiano Al Gatàj) è un piccolo quartiere di Reggio nell'Emilia situato ad ovest del centro storico, presso l'ingresso nord del cimitero suburbano. Il Gattaglio si presenta ancora oggi come un gruppo di vecchie case affacciate sul torrente Crostolo. Dal Gattaglio prende il nome il ponte pedonale che congiunge il quartiere ed il cimitero con la riva occidentale del torrente Crostolo ma fino a pochi decenni fa si presentava come una sottile e pericolante passerella.” Così recita l’ormai ben nota enciclopedia universale, wikipedia.

E’ proprio nel quartiere del Gattaglio che noi di 4ART abbiamo deciso di esporre per l’edizione 2009 della settimana della fotografia e guarda un po’, è proprio questo il quartiere che il comune di Reggio Emilia intende valorizzare per questo evento. Quanto ti dice la fortuna, eh?
Beh, torniamo a noi.
E’ incominciato tutto in una serata di inizio autunno... le foglie color ambra cadevano leggiadre dagli alberi, le nebbie si alzavano dagli irti colli e noi ci apprestavamo a pianificare quella che sarà la mostra dell’anno. Beh, gli inizi non son stati così clamorosamente magniloquenti ma lo spirito era quello giusto.
E così abbiamo incominciato ad impachettare il nostro progetto: dove?
Stazione, negozi sfitti del centro, musei, gallerie…i luoghi istituzionali ci dicevano di no (serve un certo pedigree per queste cose), i negozi sfitti non davano garanzie, la stazione prevedeva un allestimento scarno …dove quindi?

Dove possano trovare un luogo dove esporre e sviluppare e raccontare 4 persone con un progetto fotografico solido e coinvolgente???

Grazie Betty! E’ il nome di un’amica che ci ha indicato uno splendido spazio: l’ex calzolificio ed ex-7, in via Verdi, al momento sfitto, proprio sul lungo Crostolo, a poche centinaia di metri dal centro di Reggio! Perfetto! L’ambiente bellissimo! Un loft amplissimo (ci sembra di essere al village di NY) con parquet in legno e mura a vista in cemento grigio! E per finire uno spazioso terrazzo dove festeggiare il nostro vernissage!
4art ha trovato la location perfetta per la propria mostra!

Ma perché non integrare altre arti, così da creare un melting pot di stili ed idee?

Così i designer di Why Not ( http://www.w-not.it/ ) hanno deciso di unirsi a noi esponendo le loro creazioni di moda.

Michele Gentile, ha accettato la nostra richiesta ed esibirà i pezzi di mobilio da lui ri-creati e ri-design(ati) e i dipinti della sua recente produzione.

E il titolo della mostra sarà appunto 4+2+1 = 4 fotografi, 2 designer ed 1 artista

I vari sopralluoghi hanno chiarito come dividerci gli ambienti e come organizzare l’esposizione. I lavori sono stati ultimati, la promozione avviata…Il comune ci ha inserito nei luoghi da visitare nella zona del Gattaglio, anche se non sono riusciti ad organizzare ulteriori eventi collaterali. Ma come si dice, chi fa da sé, fa per tre…anzi per 4 + 2 + 1 !!!!!!!!


© Elena Fantini, 2008

sabato 28 febbraio 2009

Religioni e uomini

Dio esiste?
E' una delle domande che ci siamo posti l’anno scorso portando avanti il progetto fotografico di Refoto per l’edizione 2008 della Settimana della Fotografia Europea. Il tema era incentrato sul corpo nella religiosità lasciando aperte, quindi, diverse questioni interpretative. Eravamo un gruppo di 12 persone alle quali erano state affidate altrettante persone da fotografare, ognuna con la propria esperienza di credente. Le religioni erano rappresentative dei gruppi della nostra città e vi dirò che è stato decisamente interessante poter vedere le diversità che (e non è retorica) convivono in modo pacifico nello stesso territorio.
Cattolici, ortodossi, evangelici, islamici, tamil, ... dietro queste religioni, persone con cui parlare e confrontarsi e capire qualcosa di più l’uno dell’altra. Ho avuto quindi la fortuna di conoscere Rachida, una splendida donna originaria del Marocco, e la sua famiglia. Ho trascorso con loro giornate intere, dove alla macchina fotografica molto spesso, preferivo abbandonarmi sui loro comodi divani, che abbracciavano l’intera sala, e chiacchierare assaggiando i dolci, il pane ed il resto del cibo che Rachida, ogni volta, mi offriva.

E' proprio quando inizi a conoscere, a parlare e stare con le persone, che capisci, che alla fine non si tratta di stereotipate figure minacciose, altre e lontane. Anche se si vestono diversamente da noi, mangiano cibi diversi da quelli della nostra tradizione e pregano in altro modo od in certi casi più di noi, sono persone che meritano comunque rispetto. Parola ormai in disuso nei discorsi paurosamente generalisti di molti.


Mi è piaciuto conoscere Rachida. Mi è piaciuto il suo piacere per la vita, per la gioia, per gli amici, purtroppo lasciati in Marocco, ed il suo bisogno di Dio che diventa un balsamo per le difficoltà che incontra ed ha incontrato qui. Mi è piaciuto il suo rapporto con il velo, iniziato tardi ma consapevole e scelto. Molto più consapevole di tante conoscenze che si ostinano a frequentare la chiesa senza tradurre in azioni o pensieri, la sua dottrina.

Una bellissima esperienza. Conoscere gli altri senza prendere un aereo. Così lontani e così vicini, apostrofando Wim Wenders. Persone, che vivono accanto a noi, che vediamo vestite e velate e ci fanno immaginare scenari apocalittici e violenze immani. Molti di loro, non tutti certo (come "noi" del resto) sono splendide persone, che portano con se il sole del deserto e te ne possono parlare, senza farti prendere un aereo, con il loro calore e la loro ospitalità. Grazie Rachida.


© Elena Fantini, 2008

giovedì 5 febbraio 2009

Galline in fuga in quattrochilometriquadrati

C'era una volta...il primo anno che partecipammo alla settimana della fotografia!

Era il lontano 2007! Si trattava di un lavoro colletivo con l'associazione di cui facciamo parte, Refoto, ed il nostro compito era di raccontare ciascuno una persona impegnata nei circoli Arci di Reggio Emilia.

A me era stata assegnata la cuoca di Cadè... e così ho incominciato ad immaginare che tutte quelle galline che spennava per farci brodi e bolliti, un giorno, avrebbero potuto vendicarsi di lei e avere il sopravvento su tutti, occupando il circolo e immobilizzando la cuoca...














© Elena Fantini, 2007