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venerdì 20 agosto 2010

Finiscono le ferie ed iniziano i festival

“Finalmente” le ferie stanno finendo e con loro quella svogliatezza tipica delle estati afose. Basta gelati, cocomeri, bagni di sole e tuffi nel mare. Ci si rimette davanti al pc, si fa ordine fra le proprie carte, si ripongono i romanzi letti sotto l’ombrellone e si incomincia a programmare. Settembre è il mese dei nuovi progetti ma soprattutto dei festival: festival del pd, festival della letteratura, festival della poesia, festival dell’uva, festival della filosofia, festival della fotografia…! L’autunno è sempre un tripudio di feste, eventi, attività. Forse per esorcizzare l’estate che sta finendo? In realtà dopo essersi rinfrancati nei mesi estivi dal peso dell’inverno, l’autunno a me appare come un inizio, pieno di buoni propositi. Probabilmente è un retaggio che proviene dagli anni scolastici, quando a settembre tutto ricominciava e il profumo dei libri nuovi ci faceva addirittura venir voglia di studiarli.

E a parlar di festival di certo va citato Savignano Immagini che è un evento spesso ricco di mostre molto interessanti (ricordo in primis la splendida mostra di Sarah Moon nel 2008) e per niente retoriche. Durante questa kermesse (fa molto Sanremo questa parola) viene premiato il miglior portfolio (Portfolio in piazza) ed anche questo è un evento di tutto rilievo soprattutto per la qualità altissima dei lavori premiati. Fra le mostre di quest’anno ci saranno Martin Parr con Made in Italy [sul Rubicone] (videoproiezione del lavoro fotografico realizzato dal fotografo presso le industrie della moda del territorio del Rubicone), Roger Ballen con Boarding House, Silvia Camporesi con Down By The Water, Simon Roberts con We English (un progetto sull’identità inglese) ma fra tutti quello che più mi incuriosisce è The Roma journeys di Joakim Eskildsen dove l’autore insieme alla scrittrice Cia Rinne, ha viaggiato in sette diversi paesi europei al fine di ottenere una panoramica della vita dei rom e delle condizioni che devono affrontare. Se pensiamo alle ultime notizie sulla Francia e alla polemica sul giro di vite imposto dal presidente Nicolas Sarkozy su nomadi e rom, con sgomberi di campi abusivi e il rimpatrio, questo lavoro acquista un’attualità sorprendente. Dal 10 al 12 settembre 2010.

© Elena Fantini 2010

venerdì 20 marzo 2009

Reggio e le altre

Negli ultimi anni i festival culturali si sono moltiplicati a dismisura. Per citarne solo alcuni che posso dire di conoscere direttamente, mi sovviene quello della letteratura di Mantova http://www.festivaletteratura.it/ , filosofia a Modena http://www.festivalfilosofia.it/, fotografia digitale a Lucca http://www.luccadigitalphotofest.it/ , fotografia a Roma http://www.fotografiafestival.it/ e ancora fotografia alla nostra Reggio Emilia http://www.fotografiaeuropea.it/ . Il motivo di una proliferazione tanto consistente è da vedersi nel bisogno di cultura del popolo italiano? Mi piace pensare di sì, anche se motivi politici e “comunali” sono sempre alla base di qualsiasi iniziativa nazionale…ma questo non è certo il luogo per dibattere di queste amare questioni. Quello che ci chiediamo è quanto vivranno e quanta importanza abbiano queste iniziative nei loro propri campi di applicazione. Il festival letterario di Mantova è diventato quasi un’istituzione e ahimè, richiamando sempre più gente, si è inevitabilmente (sarà poi vero che deve essere sempre così) commercializzato e ha perso un po’ dell’autorevolezza che aveva inizialmente. Tuttavia riesce a combinare letteratura, attualità e spettacolo coinvolgendo un numero nutrito di persone che posso avvicinarsi anche fisicamente e personalmente alla letteratura ed ai suoi creatori.
Lo stesso può valere per filosofia di Modena, dove i più illustri “filosofi” italiani e non, dibattono per giorni su temi di interesse planetario: vita, fantasia..
E i festival di fotografia? Finalmente in Italia si è capito che la fotografia è un’arte e al pari delle altre, ha qualcosa da dire. Si è compreso, che non basta impugnare una macchinetta per essere tutti fotografi e che non basta avere attrezzature da milioni di euro per essere grandi fotografi. Si è capito che i modi per raccontare sono tanti e molteplici e che la fotografia può veicolare messaggi di qualsiasi genere e tipo. Ma quello che spesso ci sembra è che questi festival vogliono essere un palliativo per il vuoto che incombe nel tempo restante. E’ vero che ogni anno aumentano (finalmente) le mostre dedicate alla fotografia e gli eventi collegati a questa, ma il valore effettivo che si dà a questa rimane ancora molto basso. Chi è la fotografa italiana che preferite? Chi è il fotografo italiano che preferite? Quante mostre avete visitato? Come si è evoluta la fotografia negli ultimi decenni?
Riescono i nostri festival ad avvicinare le persone a quest'arte e a fare capire la moltitudine di sfacettature che essa comporta? E' questo il punto? Quanto la fotografia serva ai festival o quanto i festival servono alla fotografia!
Noi pensiamo che vedere ed incuriosirsi e andare oltre alle nostre convinzioni o tradizioni visive, sia sempre un'esperienza emozionante.
Quindi lunga vita ai festival!

© Elena Fantini, 2009