sabato 28 febbraio 2009

Religioni e uomini

Dio esiste?
E' una delle domande che ci siamo posti l’anno scorso portando avanti il progetto fotografico di Refoto per l’edizione 2008 della Settimana della Fotografia Europea. Il tema era incentrato sul corpo nella religiosità lasciando aperte, quindi, diverse questioni interpretative. Eravamo un gruppo di 12 persone alle quali erano state affidate altrettante persone da fotografare, ognuna con la propria esperienza di credente. Le religioni erano rappresentative dei gruppi della nostra città e vi dirò che è stato decisamente interessante poter vedere le diversità che (e non è retorica) convivono in modo pacifico nello stesso territorio.
Cattolici, ortodossi, evangelici, islamici, tamil, ... dietro queste religioni, persone con cui parlare e confrontarsi e capire qualcosa di più l’uno dell’altra. Ho avuto quindi la fortuna di conoscere Rachida, una splendida donna originaria del Marocco, e la sua famiglia. Ho trascorso con loro giornate intere, dove alla macchina fotografica molto spesso, preferivo abbandonarmi sui loro comodi divani, che abbracciavano l’intera sala, e chiacchierare assaggiando i dolci, il pane ed il resto del cibo che Rachida, ogni volta, mi offriva.

E' proprio quando inizi a conoscere, a parlare e stare con le persone, che capisci, che alla fine non si tratta di stereotipate figure minacciose, altre e lontane. Anche se si vestono diversamente da noi, mangiano cibi diversi da quelli della nostra tradizione e pregano in altro modo od in certi casi più di noi, sono persone che meritano comunque rispetto. Parola ormai in disuso nei discorsi paurosamente generalisti di molti.


Mi è piaciuto conoscere Rachida. Mi è piaciuto il suo piacere per la vita, per la gioia, per gli amici, purtroppo lasciati in Marocco, ed il suo bisogno di Dio che diventa un balsamo per le difficoltà che incontra ed ha incontrato qui. Mi è piaciuto il suo rapporto con il velo, iniziato tardi ma consapevole e scelto. Molto più consapevole di tante conoscenze che si ostinano a frequentare la chiesa senza tradurre in azioni o pensieri, la sua dottrina.

Una bellissima esperienza. Conoscere gli altri senza prendere un aereo. Così lontani e così vicini, apostrofando Wim Wenders. Persone, che vivono accanto a noi, che vediamo vestite e velate e ci fanno immaginare scenari apocalittici e violenze immani. Molti di loro, non tutti certo (come "noi" del resto) sono splendide persone, che portano con se il sole del deserto e te ne possono parlare, senza farti prendere un aereo, con il loro calore e la loro ospitalità. Grazie Rachida.


© Elena Fantini, 2008

giovedì 5 febbraio 2009

Galline in fuga in quattrochilometriquadrati

C'era una volta...il primo anno che partecipammo alla settimana della fotografia!

Era il lontano 2007! Si trattava di un lavoro colletivo con l'associazione di cui facciamo parte, Refoto, ed il nostro compito era di raccontare ciascuno una persona impegnata nei circoli Arci di Reggio Emilia.

A me era stata assegnata la cuoca di Cadè... e così ho incominciato ad immaginare che tutte quelle galline che spennava per farci brodi e bolliti, un giorno, avrebbero potuto vendicarsi di lei e avere il sopravvento su tutti, occupando il circolo e immobilizzando la cuoca...














© Elena Fantini, 2007

mercoledì 4 febbraio 2009

L'avventura inizia...si parte!


Non è il primo esperimento di blog, ma forse non sarà nemmeno l'ultimo. Diciamo che ci provo. Ora provo a raccontarvi i tre mesi che ci attendono all'inizio della settimana della fotografia europea. Tre mesi di lavoro e di idee in corsa.

Siamo in 4 e ci siamo impegnati a creare la nostra "mostra".

Vogliamo rappresentare la nostra idea di eternità e la vogliamo raccontare quindi attraverso le nostre immagine, che forse saranno anche le vostre, ovvero quelle che avete pensato, visto, sognato almeno una volta.

Noi ci racconteremo il nostro mondo. La nostra fotografia ed il nostro modo di vedere la fotografia, ognuno diversa dall'altro.

Chi siamo? Karyn, Simonetta, Diego ed Elena, io per l'appunto.
© Elena Fantini