mercoledì 26 maggio 2010

I have to think about Alexandra

Venerdì ho visitato la mostra di Alexandra Vogt presso lo spazio Lungoscrostolo.
Bellissimo l’allestimento e altrettante magiche le opere. Armadi di legno sbiancato con al posto delle ante le immagini della Vogt retro-illuminate. Lightbox di acciaio “sparsi” sul pavimento che ritraggono i luoghi esteriori (“la ruvida natura tedesca”) ed interiori dell’artista. I cavalli come presenza fissa. Ma ciò che ho più ammirato è proprio la simbiosi fra umano e cavallo. Gli animali non appaiono tali ma sembrano amici, compagni di giochi ed avventure. Ma qui non siamo certo nel magico mondo della Disney. Siamo ad un livello più aulico dove animale e uomo sono semplicemente esseri viventi che interagiscono fra loro senza il filtro di ruoli predefiniti. Il cavallo pare partecipare ironico ed indulgente alle messinscene della Vogt, che però travalicano la mera finzione per diventare espressione sincera delle complicità simbiotica fra l’artista e i suoi modelli. L’installazione degli armadi mi pare enfatizzare questa sensazione. Forse le risposte agli interrogativi che le immagini della Vogt originano sono nascosti dentro gli armadi chiusi mentre quello che vediamo fuori vividamente illuminato è solo l’illusione di aver capito tutto.
© Elena Fantini

Nessun commento:

Posta un commento