Last night I had the strangest dream è il titolo del lavoro che presento quest’anno durante la quinta edizione della settimana della fotografia. Si tratta di un progetto già iniziato nel 2009 durante la vacanza “studio” in USA. Le due settimane di workshop all’ICP, musei e gallerie e il viaggio nei luoghi vasti e desolati del far west. Tutto questo ha contribuito a dar forma ad un idea che è diventata un progetto e che ora è in mostra in via Boiardi 4/1, a Reggio Emilia. Un progetto tuttavia in divenire, che continua ed è destinato ad ampliarsi.
La notte ha sempre avuto un effetto benefico su di me. Di notte le idee si alimentano, le visioni si allargano, le scelte appaiono meno defintive. La notte è il luogo della conciliazione con me stessa ma è anche il luogo delle paure e delle angosce, dei vuoti creati dalle ombre, dei sussulti provocati dai rumori. Terrore ed entusiasmo convivono insieme e sono le due facce della stessa realtà. È proprio nella notte più buia che prendono forma le mie visioni fotografiche, spesso ispirate da suggestioni letterarie, pittoriche e cinematografiche. Il buio totale è una barriera, un limite ma può anche diventare un varco verso qualcosa di nuovo e sconosciuto. I personaggi che ambientano questi paesaggi sembrano contrapporsi a quel buio essendo reali e visibili, ma allo stesso tempo ci ricordano quanto sia labile e sottile il limite dal quale si spalanca un mondo altro ed oscuro. È proprio da queste ambivalenze che scaturisce l’anima di questo lavoro. Da una parte il visibile che porta con sé angosce e timori. Dall’altra la fantasia che si emancipa da qualsiasi influenza razionale e può vagare finalmente libera.
© Elena Fantini
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